TRIESTE 13.03.19. «La misura di inclusione attiva (Mia) ha funzionato. I dati illustrati oggi dimostrano che non esiste solo la necessità di lavoro, ma anche di inclusione sociale. La misura nazionale è parziale e quindi la giunta dovrà valutare quanta gente che ha bisogno di aiuto resterà resterà di fatto esclusa dal sostegno». Lo dicono i consiglieri regionali del Pd, Mariagrazia Santoro, Chiara Da Giau e Franco Iacop a margine della seduta del comitato della legislazione e controllo riunito per la valutazione sull’attuazione della misura di sostegno al reddito e l’audizione dell’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi.
Secondo Da Giau, «il reddito di cittadinanza riduce la platea occupandosi solo dell’aspetto lavorativo e affidando tutto ai centri per l’impiego che non si prenderanno certo carico di tutte le persone che sono fuori dal mondo del lavoro. Noi, nella precedente legislatura abbiamo creato una misura completa che toccava aspetti lavorativi e sociali, quella nazionale è parziale e la decisione della giunta Fedriga di interrompere la Mia creerà problemi».
«Dalla presentazione – ha evidenziato il presidente del comitato, Iacop – sono emersi dati importanti: infatti dai 2.200 patti esaminati (che rappresentano il 22 per cento del totale dei patti stipulati), emerge che solo il 3,8 per cento delle persone non ha raggiunto gli obiettivi previsti. Nel tema specifico del lavoro il risultato viene raggiunto dal 68 per cento dei beneficiari. Si evidenzia inoltre come gli extracomunitari rappresentino solo il 30 per cento della platea complessiva»
Secondo Santoro «gli obiettivi raggiunti evidenziano la qualità della misura e quindi anche un suo successo. Adesso dobbiamo capire cosa vuole fare la giunta visto che ha annunciato, in occasione della legge di stabilità 2019, di voler chiudere il canale lasciando come unico strumento il reddito di cittadinanza. È necessario comprendere che esistono due tipologie di destinatari: le persone in difficoltà lavorative e quelle che vivono un disagio sociale in senso più ampio. Le tematiche sono dunque trasversali e riguardano non solo il lavoro, ma anche il sociale e la casa. Una misura di sostegno non può escludere nessuna di queste tematiche».