TRIESTE 11.06.20 «La gestione dei contributi per le attività produttive come ristoro ai danni economici da coronavirus, attraverso la procedura simile al click day, ha causato, oltre all’imbarazzante figura, che le istituzioni dovrebbero evitare, anche diversi problemi di accesso al portale e semplificazione eccessive nella valutazione dei reali bisogni».
A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop commentando l’iter della concessione di contributi alle imprese a ristoro dei danni causati dall’emergenza Covid-19 previsto dalla Giunta Regionale.
«La mancanza di visione politica e l’approssimazione con le quali è stata gestita questa partita ha portato inoltre all’esclusione di categorie professionali come quelle degli agenti di commercio, del settore della pubblicità radiotelevisiva, delle cooperative che si occupano della gestione di spazi museali, degli editori, delle strutture ricettive a carattere sociale, come gli ostelli o le case vacanze e dei fisioterapisti. Inoltre, un’intero territorio è stato escluso, quello del Comune di Sappada, indicato dal sistema ancora sotto la provincia di Belluno». Oltre a questo, denuncia Iacop, «il paradosso che non ci sono parametri per la valutazione della dimensione delle attività: allo stato attuale una struttura alberghiera da cento camere e con ristorazione, anche su più sedi, riceve una quota una tantum esattamente come la piccola realtà ricettiva di carattere famigliare».
«Nel valutare la complessità del tessuto imprenditoriale ed economico del Fvg – continua Iacop – sorge spontanea una domanda: questa procedure serve solo perché i presidenti di Confcommercio, Da Pozzo e di Confartigianato Tilatti, assieme all’assessore Bini possano soddisfare le promesse “soldi subito a tutti gli operatori economici”? E a questo punto la coerenza con il dibattito nazionale sulla necessaria coerenza di aiuti economici verso investimenti a sostegni del futuro?».