(ACON) Trieste, 18 nov – “A che punto si trova il progetto di telemedicina, annunciato la scorsa primavera dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi?”.
Lo chiedono in una nota congiunta i consiglieri regionali Cristian Sergo e Andrea Ussai (Movimento 5 Stelle) e Franco Iacop (Pd).
“Il 30 aprile – ricorda il dem Iacop – era stata comunicata l’approvazione del progetto, finanziato con i fondi donati dai cittadini e destinato alle persone affette da Covid-19. Avevamo subito interrogato la Giunta Fvg e l’assessore Riccardi sulla natura di questo servizio, nonché invocato la convocazione della III Commissione consiliare su questi temi. Dopo sei mesi, tuttavia, non è stata ancora fissata. Il 24 luglio scorso, inoltre, la Protezione civile è stata autorizzata ad acquisire la strumentazione e i servizi necessari alla realizzazione dell’iniziativa di telemedicina, tagliando fuori Insiel che inizialmente avrebbe dovuto essere il soggetto principale del servizio”.
“L’avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse è scaduto il 4 settembre e, alla fine dello stesso mese, io stesso ho presentato un’interrogazione all’assessore – prosegue il pentastellato Sergo – per sapere a che punto fosse il progetto. Nonostante siano passati due mesi e mezzo dalla scadenza non ci sono tuttavia evidenze, nemmeno sul sito della Protezione civile, sull’esito della gara, né tantomeno sulle tempistiche per l’attivazione di tale servizio. Il rischio è quello di avere il materiale, ma non il personale necessario per il suo funzionamento”.
“La telemedicina – ribadisce dal canto suo Ussai – può rappresentare uno strumento utile per sgravare le strutture ospedaliere, tanto più in questa fase con 9.923 persone in isolamento. Sarebbe inoltre opportuno conoscere a che punto sono l’attivazione e l’implementazione delle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca), fondamentali per gestire la prima ondata: dovrebbero garantire in modo uniforme su tutto il territorio regionale un’assistenza di 12 ore, 7 giorni su 7, monitorando e assistendo i pazienti affetti da Covid-19. Sia a domicilio che presso le residenze per le persone anziane e caratterizzate da disabilità”.
“Bisognerebbe, infine, fare il punto sul potenziamento delle risorse umane – conclude l’esponente del M5S – assegnate ai distretti per la presa in carico territoriale dei soggetti positivi più fragili e a maggior rischio di complicanze”. ACON/COM/db