(ACON) Trieste, 14 dic – “Una notizia di venerdì scorso, che parlava di 354 milioni a disposizione di un Piano straordinario di nuove opere per il triennio 2021-23, ci aveva fatto credere che la Stabilità sarebbe diventata una legge straordinaria per tempi straordinari, invece resta ordinaria per tempi che sono effettivamente straordinari. Ma probabilmente noi avremo finito la legislatura prima che questi investimenti diventino realtà, perché troveremo ben poca cosa nel 2021″.
Così Franco Iacop (Pd) prendendo la parola in occasione della discussione generale, in Consiglio regionale, degli strumenti finanziari 2021-23. Un discorso, il suo, molto simile a quelli fatti poi dai colleghi dem Mariagrazia Santoro, Cristian Shaurli e Francesco Russo, tutti concordi nel tacciare la Stabilità come inadeguata alle difficoltà del momento perché carente di vere strategie e di concertazioni con il territorio.
Per Iacop, alle imprese non servono investimenti a pioggia ma di settore, che vadano a riconoscere un anno difficilissimo e mettano in campo interventi immediatamente cantierabili utili alla ripresa; altre risorse vanno date a un Sistema sanitario regionale che non sta reggendo, che non ha il necessario supporto, a detta delle stesse strutture.
Per la consigliera Santoro non basta una Stabilità ricca perché sia strategica e ha puntato il dito su diverse scelte, tra cui quelle per l’edilizia scolastica nonché per il trasporto pubblico scolastico, in merito al quale ha suggerito alla Giunta di copiare quanto sta facendo la Regione Veneto e di utilizzare mezzi e autisti delle Forze armate. Quanto alla concertazione, la scelta fatta per l’ex manicomio di Udine, con una decisione lasciata all’Azienda sanitaria senza far intervenire il Comune e neppure i cittadini che hanno fatto delle proposte con una petizione, la dice lunga.
Shaurli si è detto arrabbiato non per la mancanza in Aula della Giunta, ma per l’inesistenza del Consiglio, perché non è mai successo che si venisse a conoscenza dei contenuti della Stabilità via diretta Facebook del presidente della Regione. E non può essere che, dei nuovi milioni, si sia appreso solo venerdì per il lunedì successivo. “In piena situazione di crisi pandemica, non sappiamo se abbiamo i soldi per pagare i dipendenti del settore sanitario, invece oggi – ha detto – la Giunta ci comunica che il bilancio sta bene e possiamo fare anche 350 mln di debito”. Ha quindi accusato l’Esecutivo regionale di aver deciso quale siano le priorità da sola, senza tavoli con Cal e associazioni.
Questo bilancio non è all’altezza dei tempi che viviamo anche per Russo. “La pandemia da Covid-19 ha costretto quasi tutti noi a rallentare, fin quasi a fermarci. Ora abbiamo bisogno non solo di concentrare le risorse sull’emergenza sanitaria – ha sottolineato -, ma su scelte strategiche ci facciano ripartire”. Nulla a suo dire è stato pensato per rende più performanti le imprese, per sviluppare i centri di ricerca, per sostenere scuole e università. E ha poi criticato la scelta di investire “tra i 100 e i 150 milioni per spostare scrivanie in Porto vecchio di Trieste. Sarebbero ben altre le strategie da mettere in campo”. ACON/RCM-fc