Turismo: Iacop (Pd), strategia in ritardo, Fvg rischia di restare schiacciato tra altre regioni

«La Giunta si limita a una promozione affidata a un voucher “interno”»

TRIESTE 19.05.21 «Di fronte a un anno terribile causato dalla pandemia, dove soprattutto il comparto turistico ne è uscito con le ossa rotte, la Giunta Fedriga e in particolare l’assessore Bini, risponde in maniera debole, insufficiente e in ritardo. Nel mercato turistico è in atto una vera guerra commerciale dove altre regioni hanno messo in atto strategie promozionali precise e incisive, tra le quali il Fvg rischia di finire schiacciato, privo di una visione pragmatica e strategica e incapace di una gestione che possa coinvolgere i turisti extraregionali limitandosi a promuovere un voucher, pur valido, ma rivolto al solo mercato interno». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop a margine dell’interrogazione discussa oggi in Aula, con la quale chiedeva alla Giunta le tempistiche sulla piena operatività del voucher TUReSTA.

«Rispetto alle tante belle parole di prospettiva che l’assessore Bini spende in ogni occasione, non vorremmo che alla fine si riassuma tutto nel guardarci l’ombelico, nel più classico degli slogan nostrani “Fasìn di bessôi”. Non solo ci limitiamo a un voucher rivolto al mercato regionale, ma su questo arriviamo anche in ritardo: giugno è alle porte e il regolamento del TUReSTA è stato approvato dalla Giunta solo lo scorso fine settimana, a due mesi di distanza dall’approvazione della legge 3 del 2021. Le responsabilità, ovviamente, non sono di una struttura, quella di PromoturismoFvg, che ha tutte le professionalità, bensì di mancanza di strategia apicale e politica». Tutto ciò, conclude Iacop, «avviene a fronte di strategie aggressive da parte di altre regioni, attrezzate per incrementare le proprie quote di turismo. Come il Piemonte che ha confermato i voucher che prevedono la possibilità di triplicare il soggiorno, acquistando la prima notte o la Sicilia ha avviato la promozione 1 notte gratis, ogni 3 notti confermate. Serve la capacità di trovare strumenti adeguati perché i flussi turistici esteri non aspettano le nostre norme».

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