La paralisi dell’attività dei Gruppi d’Azione Locale (GAL) con particolare riferimento ai Piani di Sviluppo Locale di competenza del GAL Torre-Natisone è conseguente alla decisione della giunta Tondo di commissariare le Comunità montane, che sono state private della rappresentanza politica e amministrativa dei territori nelle scelte e nella gestione dello sviluppo locale.
La nomina dei commissari, nella sostanza, non garantisce l’attuazione di politiche di sviluppo e affossa le opportunità di mettere in pratica azioni e nuovi investimenti per le aree di montagna.
Ne è dimostrazione il fatto la programmazione comunitaria 2007-2013 non vede ancora attuati i bandi relativi e i GAL, in mancanza di una politica d’indirizzo degli enti montani commissariati che sono in ritardo gravissimo nell’assumere il ruolo di partner principale, si vedono costretti ad anticipare ingenti somme di danaro per la gestione dei bandi e dei progetti.
La situazione più critica riguarda la realtà territoriale della Comunità montana Torre-Natisone-Collio dove l’attuazione dell’asse 4 Leader del PSR 2007-2013 – PSL del Torre Natisone GAL s.c.a.r.l. rischia di essere fortemente compromessa.
La situazione d’incertezza e di grave disagio era già stata evidenziata dal Consigliere regionale Marsilio in una precedente interrogazione presentata al presidente della Regione che purtroppo non ha sortito gli effetti postivi annunciati dalla risposta di Tondo nello scorso mese di maggio.
Di fronte alla paralisi dell’attività di tutela e sviluppo dei territori montani, in questo momento di forte crisi economica che colpisce maggiormente le aree più deboli della Regione, è ancor più inaccettabile il depotenziamento, o la cancellazione, di ruoli strategici inopportunamente tolti agli amministratori locali e agli operatori economici della montagna.
In gioco non è tanto il futuro delle Comunità Montane quanto piuttosto l’assetto socio-economico della Montagna, già di per sé precario e svantaggiato e sul quale permangono motivi di seria preoccupazione per l’atteggiamento irresponsabile della giunta Tondo, lesta a disfare ma incapace di costruire.
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