Onorevole Presidente della Regione, Signori Consiglieri,
permettetemi di esprimere il più sentito ringraziamento per la fiducia e la responsabilità che mi avete affidato con la presidenza di questa assemblea che rimane l’espressione più alta della rappresentatività della Comunità regionale.
Consentitemi innanzitutto di rivolgere il saluto riconoscente anche a nome dell’Aula al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è dimostrato, in un momento particolarmente difficile della vita del Paese, custode dell’unità dell’Italia, dei valori della sua Costituzione repubblicana e indispensabile punto di riferimento delle nostre Istituzioni.
La nuova Legislatura che si apre oggi rappresenta un cambiamento rispetto al passato, sia in ordine alle modalità del confronto tra le forze politiche e l’azione di governo regionale, sia in relazione alle recenti disposizioni sulla riduzione del numero dei Consiglieri regionali che sulle modalità di sostegno all’attività dei Gruppi consiliari che ora, anche in riferimento alle disposizioni nazionali, potranno contare su limitate risorse e puntuali criteri nel sistema dei controlli.
Le vicende degli ultimi mesi devono spingerci a riconquistare la fiducia dei Cittadini friulani e giuliani perché soltanto in questo modo potremo dare dignità all’impegno politico e al ruolo fondamentale di questo Consiglio, respingendo facili populismi e riaffermando la necessaria qualità del fare politica.
Per recuperare questa fiducia è necessaria la sobrietà dei comportamenti individuali, il senso di responsabilità, l’onestà, guardando con rispetto e fiducia all’attività di indagine aperta dalla Magistratura contabile e da quella ordinaria, consapevoli che una stagione si è definitivamente conclusa.
Abbiamo la necessità di puntare ad una elevazione del confronto politico tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione. La dialettica, anche dura, tra gruppi e partiti presenti in Consiglio che hanno idee e progetti diversi, va riservata alle proposte politiche e programmatiche, senza con ciò puntare alla logica della delegittimazione dell’avversario, o al disconoscimento sistematico di ciò che di positivo può essere stato fatto nella legislatura passata.
Lo sforzo maggiore dei prossimi anni dovrà essere dedicato a superare le cause che frenano la crescita della nostra Regione. Si dovrà aprire un confronto serrato con il Governo nazionale per rinegoziare la nostre condizioni di Specialità e con le forze politiche, sindacali e di categoria perché la drammaticità della situazione finanziaria del Friuli Venezia Giulia impone scelte rapide e direzioni chiare per intervenire a sostegno del mondo produttivo. Dobbiamo rivolgere il maggior sostegno possibile al mondo del lavoro, a coloro che hanno perduto certezze e speranze, dobbiamo essere capaci di ascoltare le sofferenze di una generazione, quella dei giovani, che è stata confinata nella precarietà. Dovremo tutti assieme dimostrare attenzione ai Sindaci, ai Comuni che faticano a garantire i servizi sociali ai loro cittadini e non sono in grado di liberare risorse importantissime per i nuovi cantieri e per completare quelli avviati.
Siamo consapevoli della necessità di riforme profonde in settori cruciali del sistema regionale, che devono portare a una maggiore semplificazione e sburocratizzazione delle procedure, e ad una necessaria delegificazione come momento di costruzione di testi unici normativi. Il Consiglio regionale deve concentrarsi su poche leggi, buone nelle finalità e soprattutto nei contenuti omogenei.
L’arricchimento del ruolo delle Assemblee regionali, assegnato dalle riforme costituzionali degli anni scorsi, non è in conflitto con l’elezione diretta del Presidente della Regione, un passaggio che invece rafforza il ruolo del Consiglio. Vi è semmai la necessità di porre mano a precise innovazioni statutarie e legislative per operare una riconsiderazione del ruolo che l’Assemblea legislativa deve occupare nel complessivo sistema di governo regionale soprattutto verso un esecutivo sempre più, giustamente, caratterizzato dal Presidente.
E’ evidente che il Consiglio sarà tanto più competitivo, quanto svolgerà al meglio il proprio ruolo, privilegiando il lavoro e la discussione nelle Commissioni e lasciando all’Aula il confronto di sintesi sui provvedimenti di legge.
In questo contesto mi adopererò perché l’Assemblea sia percepita come il luogo più autorevole del confronto tra i gruppi e le forze politiche e perchè il livello istituzionale sia caratterizzato da un’attività trasparente ed efficace.
Con le elezioni dello scorso aprile il Consiglio regionale si è rinnovato come mai era avvenuto e noi abbiamo l’obbligo di impegnarci perché in quest’Aula si affermi la più forte assunzione di responsabilità e la legislazione migliore.
Per parte mia sarò il Presidente di tutti, anche di coloro che non hanno condiviso la mia candidatura, e mi impegnerò perché la mia funzione diventi un sicuro punto di garanzia, ben sapendo che la buona politica deve essere ad un tempo servizio e speranza.
Buon lavoro!
Franco Iacop
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[Fonte foto: Archivio fotografico Regione Fvg]