messaggeroveneto.gelocal.it – 25 maggio 2013
La riforma degli enti locali parte dai comuni federati
Il presidente del Consilio Iacop illustra il progetto di riordino. Per l’Anci le competenze vanno declinate ai territori
Tavagnacco. La nuova riforma degli enti locali del Fvg dovrà ispirarsi ai concetti che stanno alla base delle smart cities, le cosiddette “città intelligenti”. «Pensiamo a sistemi territoriali coesi – afferma il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop – che abbiano una strategia e una dimensione tali da poter gestire direttamente i servizi e le politiche di sviluppo». Poco importa se tale processo si concretizzerà sotto l’etichetta di unioni, fusioni, confederazioni di comuni: a fare la differenza sarà il contenuto della riforma.
«Al contenitore istituzionale – aggiunge Iacop – va fatto precedere il sistema delle connessioni a rete, sul modello di quanto avviene con le imprese, con i diversi soggetti che si collegano tra loro per funzioni, strutture o vocazione. Un insieme di comunità contigue con ambizioni di sviluppo omogeneo, da considerare “intelligenti” per la loro capacità di pensare, elaborare e costruire non solo il livello dei servizi, ma anche quello delle politiche di gestione del territorio».
Il tema è stato trattato a Tavagnacco nell’ambito del convegno “Smart community e territori intelligenti”, promosso da Anci Fvg e da Comune di Tavagnacco. Un’occasione che ha permesso a Iacop di sviluppare il suo pensiero in merito al riordino sostenibile degli enti locali: «Un obiettivo che ci impegna, in forza della specialità e dell’autonomia regionale, a sperimentare soluzioni nuove con originalità di idee e qualità di proposta – chiarisce Iacop – anche alla luce del superamento delle Province».
La sfida a cui la politica “smart” deve rispondere è quella della creazione di reti di azioni condivise e congiunte per scongiurare un neo centralismo regionale. «La capacità dei territori di produrre forme di governo più prossime – conclude il presidente – va supportata dal Consiglio regionale con scelte legislative, verificando quali competenze complesse la Regione possa cedere».
Una questione, quella del riordino degli enti locali, che sta molto a cuore al presidente dell’Anci Fvg, Mario Pezzetta: «Il processo di declino del Friuli Venezia Giulia è arrestabile solo se si rendono protagonisti i territori, mettendo in rete le comunità – evidenzia –. La scommessa che abbiamo di fronte è riuscire a mettere in rete non solo i comuni e la pubblica amministrazione, ma le imprese e le loro rappresentanze. Solo così potremo creare una comunità intelligente in grado di dare risposte rapide allo sviluppo dei territori e non solo alla loro gestione. È attraverso federazioni su base volontaria di municipi e comunità – chiosa Pezzetta – che può essere raggiunta quell’adeguatezza necessaria a compiere scelte con reali ricadute sociali ed economiche, atte anche a erogare efficacemente servizi ai cittadini e alle imprese». Pezzetta pensa a una regione in termini di una città diffusa dove realizzare la continuità delle conoscenze e dei servizi. «Le competenze – chiude il presidente dell’Anci – vanno declinate ai territori in termini smart, lasciando la programmazione ai comuni».
Un’analisi condivisa da Michele Vianello, direttore generale di Vega, il Parco scientifico e tecnologico di Venezia. «La competizione non è più tra stati, ma tra territori – dice Vianello – e se saremo in grado di mettere in rete i territori avremo opportunità per avviare una nuova stagione di sviluppo». Prospettiva sposata anche da Valerio Pontarolo, presidente di Ance: «Attraversiamo un periodo fortunato perché nella visione di riforma degli enti locali di Anci e della nuova presidente Serracchiani, si parla finalmente di cose concrete da fare per rilanciare l’economia».