Il Piccolo – 12 marzo 2014. Di Marco Ballico
L’aula cancella il vitalizio per gli assessori esterni
.
Oggi lo stop alla buonuscita da 31.500 euro per ogni quinquennio di mandato. Misura in vigore da questa legislatura. La soddisfazione del Comitato anti Casta
Trieste – Il Consiglio regionale cancella l’indennità di fine mandato degli assessori esterni. Già a partire da questa legislatura, nessun rinvio di comodo. Lo fa con una decisione politica, prima che il Comitato anti-privilegi della Casta proceda per via referendaria, come consentito da una sentenza del 5 aprile 2013.
L’aula, stavolta, gioca d’anticipo. E predispone un emendamento al disegno di legge su organizzazione e personale, proprio oggi all’esame degli eletti, che abroga uno dei benefit di Palazzo: la buonuscita per gli assessori esterni, vale a dire per i “nominati” in giunta, una mensilità (da 6.300 euro) per ogni anno di incarico (con il tetto massimo dei 10 anni), e dunque 31.500 euro a fine quinquennio, cifra ridotta con la legge sui costi della politica approvata in era Serracchiani rispetto agli oltre 50mila euro delle precedenti legislature.
L’annuncio è del presidente del Consiglio Franco Iacop al termine, ieri mattina, di un incontro in Regione a Udine con una delegazione del Comitato promotore dei referendum. La stretta di mano arriva poco meno di un anno dopo la sentenza del Tribunale di Trieste che aveva esaminato i quattro capitoli aperti dai cittadini guidati dall’avvocato udinese Gianni Ortis, in campo dal 2010 per la cancellazione di vitalizi e buonuscite. Nel dettaglio, due quesiti riguardavano i vitalizi, di assessori e consiglieri, ritenuti superati dalle norme contenute nella legge 18 del 2011, consolidate poi con la legge 10 del 2013 sui costi della politica, con la quale i vitalizi sono stati aboliti definitivamente a partire dall’XI legislatura. Un terzo quesito si riferiva invece all’indennità di fine mandato dei consiglieri regionali, ma era stato ritenuto inammissibile dal Tribunale avendo copertura statutaria, e mantenuto con la legge sui costi della politica che pure ha previsto la riduzione dell’importo rispetto alla bambagia che fu. Sul quarto quesito, la buonuscita degli assessori esterni, i referendari avevano appunto visto riconosciute le loro ragioni. Il giudizio di ammissibilità giunto dopo una verifica lunga quattro anni apriva la strada a due possibilità: la via referendaria, che avrebbe costretto il Comitato a raccogliere 30mila firme per il referendum, o quella di una abrogazione per via legislativa, la soluzione scelta ora dal Consiglio. «È una vittoria di chi si è battuto contro privilegi non più sostenibili», è il commento di Ortis.
[...]
Da parte di Iacop il riassunto di interventi altrettanto virtuosi nell’ultimo periodo: con la riforma sui costi della politica, ha ricordato il presidente, il Consiglio regionale, oltre a consolidare l’abolizione dei vitalizi, ha rivisitato la materia dei compensi di consiglieri e assessori uniformandola al trattamento dei sindaci dei Comuni capoluogo, ha ridotto l’indennità nel corso del mandato e ha introdotto un rimborso spese onnicomprensivo in sostituzione delle diverse voci precedentemente previste. [...]