Messaggero Veneto – 15 aprile 2014. Di Maura Delle Case
Specialità: il Fvg è compatto e fa muro
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Serracchiani firma due emendamenti alla legge costituzionale per rafforzare l’autonomia, Iacop: valori non negoziabili
Il Friuli Venezia Giulia mira ad ampliare i confini della sua potestà legislativa. In materia di Riforma del titolo V della Costituzione, la Regione gioca dunque “all’attacco”. Se ieri, intervenendo a Roma all’assemblea generale straordinaria di tutti i consigli regionali d’Italia, il presidente dell’assise Franco Iacop, ha definito l’autonomia «non negoziabile», la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha rincarato la dose. Con i colleghi di Valle d’Aosta e delle province di Trento e Bolzano ha infatti firmato due proposte di emendamento all’articolo 33 del DI Costituzionale di riforma del titolo V finalizzate a tutelare maggiormente le autonomie.
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Iacop a Roma. All’assemblea generale dei consigli regionali, cui ha partecipato assieme al vicepresidente Sergio Bolzonello, il numero uno di piazza Oberdan ha difeso le ragioni della Specialità. «L’autonomia non è negoziabile – ha esordito – come non lo sono le forme e le condizioni particolari di autonomia delle Regioni a Statuto speciale. Non sono accadimenti casuali, frutto di episodi, ma un fatto incontrovertibile della storia del nostro Paese. Sono esercizio della responsabilità e della sussidiarietà, del federalismo cooperativo e solidale, a vantaggio dell’intera comunità nazionale». Il Fvg parteciperà “con convinzione” al processo di riforma costituzionale, ma non si accontenterà – parola di Iacop – di una conferma «apodittica» dell’esistenza delle autonomie speciali. Due le condizioni poste dal presidente del consiglio: la clausola di salvaguardia della Specialità e la garanzia della Specialità finanziaria.
Compattezza nella delegazione Fvg. Al di là delle insegne di partito, i consiglieri regionali che assieme a Iacop e Bolzonello ieri hanno preso parte alla riunione capitolina hanno fatto muro in difesa dell’autonomia pur confermando la disponibilità della Regione ad farsi parte attiva del processo riformatore. Alessandro Colautti (Ncd) ha ricordato, tra l’altro, come «il Fvg è già pronto alla sfida delle riforme come ha dimostrato procedendo in anticipo sui tagli ai costi della politica». A proposito della riforma, ha detto sì alla costituzionalizzazione dei costi standard, alla «rinegoziazione del patto finanziario con lo Stato per avere certezza nelle entrate, alla fiscalità di sviluppo come possibile risposta alla competitività delle confinanti Austria e Slovenia». Centrale per Igor Gabrovec (Pd) il ruolo delle minoranze linguistiche: «Tracciando la composizione del nuovo senato, il legislatore dovrà tener conto del diritto e dell’opportunità di garantire loro un’adeguata rappresentanza». Promossa la riunione di ieri come «positiva», Giulio Lauri (Sei) ha puntato l’occhio di bue sul premier Matteo Renzi e la sua “squadra”. «Se non verranno accolte le nostre proposte, potremo decidere di farci trovare di traverso sui binari – ha detto -. Un conto è riformare il Senato, ma se il Governo intende perseguire un disegno neo-centralista questo va respinto con forza». «Qualsiasi tentativo centralista rischierebbe di minare l’unità nazionale che tutti vogliamo – ha dichiarato dal canto suo Cristiano Shaurli (Pd) -. Noi ci siamo per fare un passo avanti e dare piena attuazione alla nostra autonomia».