Messaggero Veneto – 16 maggio 2014. Di Fabiana Dallavalle
L’arte di educare in dieci libri
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Nella Giornata Internazionale delle Famiglie e in occasione del XX anniversario dell’Anno internazionale della Famiglia, il Centro studi Podresca ha presentato ieri a Udine, nella sede del Palazzo della Regione, L’arte di educare, dieci volumi, (Podresca Edizioni, patrocinio del Club Unesco di Udine) utili sia per genitori sia per insegnanti, che esplorano un tema di grande importanza: come sviluppare l’abilità personale.
«Una pubblicazione che porta a meditare sul significato della funzione educativa – ha commentato il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop – che fa comprendere che essa si basa su un insieme di conoscenze e competenze che non sono innate, ma che si imparano e che, proprio per questo, si possono sempre migliorare».
«La metodologia, già applicata in progetti regionali e nazionali e apprezzata in convegni europei quale buoni prassi – ha spiegato la sua autrice, Silvana Tiani Brunelli, presidente del Centro Studi Podresca -, è il frutto di una ricerca innovativa. Un passo dopo l’altro, capacità che prima sembravano irraggiungibili appaiono come sfide da concretizzare nella vita quotidiana». I concetti fondamentali dell’opera sono: ottenere il risultato educativo (imparare) con abilità di relazione (stare bene insieme). «L’arte di educare contribuisce alla formazione di una sana personalità e presenta conoscenze utili a elevare la qualità dell’educazione e la bellezza dell’esperienza umana» ha sottolineato Renata Capria D’Aronco, presidente del Club Unesco di Udine. «Oggi diventa più importante che mai – ha aggiunto Viviana Benussi, vice-presidente della Regione Istria – trasmettere la passione per il sapere, ponendo al centro dell’attenzione una chiara scelta dei fini che si intendono perseguire nell’educare e nell’imparare».
Alla presentazione sono poi intervenuti Silvano Brunelli, presidente di Innovazione Sociale, cui è spettato il compito di chiarire alcuni aspetti del metodo «che può essere somministrato come in omeopatia, cioè per piccole dosi, già alla scuola dell’infanzia. Una maggiore padronanza da parte degli insegnanti e dei genitori nei confronti dell’apprendimento può migliorare in modo significativo il rapporto che bambini e ragazzi sviluppano nei confronti dello studio». Patrizia Baldassi, responsabile dell’Ufficio Garante Infanzia e Adolescenza di Udine, e Raffaella Basana, assessore comunale all’Istruzione, hanno sottolineato come la qualità dell’educazione, in famiglia e a scuola, sia una priorità delle istituzioni in un momento storico di crisi sociale e cambiamento.