Messaggero Veneto – 18 marzo 2015. Di Maura Delle Case
Regione, presenze sotto controllo
A maggio scatta la firma digitale per i politici in Aula. Iacop: non c’è una volontà sanzionatoria
La discussa firma sul registro cartaceo è prossima alla pensione. Scalzata dalla firma grafometrica con cui nell’arco di pochi mesi saranno costretti a fare i conti i consiglieri regionali, chiamati a sottoscrivere la propria presenza in aula su tavolette simili a quelle già in uso nelle banche. Sistemi che non solo scalzeranno la carta, ma soprattutto stringeranno le maglie dei controlli sulle presenze effettive. Limitando (si spera) il fenomeno di quanti firmano il registro e poi lasciano l’aula. Presenti insomma sulla carta, ma in verità assenti.
Ieri l’introduzione della firma digitale è stata analizzata dall’ufficio di presidenza del Consiglio che ha deciso di avviare una sperimentazione al Corecom. Parallelamente «la tecnologia sarà presentata alla conferenza delle Regioni: essendo in atto una discussione in molti consigli per la conferma delle presenze, sarebbe interessante poter condividere sistemi simili», ha fatto sapere il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, che si è affrettato a smentire l’intento sanzionatorio della misura: «Garantisco la corrispondenza tra le firme e le presenze, nessuno può dire il contrario. Chi chiede il congedo non c’è, chi firma il libro delle presenze è invece puntualmente seduto a] suo posto».
Guardato con sospetto da più di qualcuno tra le file dei consiglieri regionali, il sistema della firma digitale è allo studio dei vicepresidenti del consiglio, Igor Gabrovec e Paride Cargnelutti. «Dopo una prima fase sperimentale, passeremo ad applicare il sistema anche in aula, indicativamente per il mese di maggio-giugno – ha fatto sapere il consigliere di Ncd – e rispetto al libro che oggi si firma a qualsiasi ora, con la firma digitale saranno introdotti anche determinati orari». Sarà, questo, il secondo atto della sperimentazione a sentire Cargnelutti: «Consentirà certamente agli uffici ci controllare firme e presenze in tempo reale», ha aggiunto il vice di Iacop prendendo poi le difese dell’aula, pur ammettendone in determinati frangenti il “fuggi fuggi”: «Quando ci sono interrogazioni e interpellanze restano più che altro gli interessati – ha detto Cargnelutti -, ma durante il dibattito ci sono sempre tutti».