(ACON) Trieste, 25 gen – COM/MPB – Pietro Arduini, consigliere e assessore regionale della VII e VIII legislatura, recentemente scomparso alla soglia dei 75 anni dopo una malattia manifestatasi pochi mesi prima, è stato ricordato in Aula dal presidente Franco Iacop, che ha espresso alla moglie Elena e ai figli Adriana e Andrea le condoglianze del Consiglio. Nato a San Michele al Tagliamento, Arduini si era trasferito da giovane a Lignano Sabbiadoro e aveva lavorato come bancario alla Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone fino al 1985 e successivamente come promotore finanziario della Banca Fideuram.
Si era avvicinato per un breve periodo al movimento giovanile della Democrazia Cristiana, ma l’esperienza politicamente più matura iniziò nel 1991 con la militanza attiva nella Lega Nord. Due anni dopo, eletto in Consiglio regionale, fu chiamato dal presidente della Giunta Fontanini a guidare l’assessorato alle finanze, incarico in cui venne riconfermato anche dai presidenti Guerra, Antonione e Tondo.
Amava e sosteneva gli ideali e i principi federalisti, ma negli ultimi anni non nascondeva la delusione per il venir meno di alcuni valori del movimento in cui aveva creduto. Non mancava mai di sottolineare l’importanza della difesa dell’autonomismo e della specialità regionale, che riteneva elementi identitari della nostra terra.
Nel 2003 fu capolista di “Libertà e Autonomia per il Friuli Venezia Giulia” nella Circoscrizione di Udine sostenendo Ferruccio Saro, candidato presidente della terza coalizione presentatasi alle elezioni. Non eletto, iniziò a osservare la politica dall’esterno con uno spirito critico, che lo portò a valutare negativamente l’operato delle Giunte succedutesi nelle ultime legislature perchè mal sopportava alcune “opacità” dell’Amministrazione regionale.
Era una persona rigorosa, preparata in materie economico-finanziarie e corretta sul piano dei rapporti umani e politici. Chiamato nel 2008 nel Consiglio di Amministrazione di Mediocredito, si dimise molto in fretta per divergenze sulla gestione della Banca. Fu protagonista della scelta di costruire la nuova sede della Regione a Udine, superando la dispersione eccessiva degli uffici in città, propugnò l’acquisto della sede regionale di Bruxelles e si adoperò per la legge sulla riduzione del costo dei carburanti.
Da alcuni anni rivestiva l’incarico di presidente dell’Associazione consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia, ben sapendo di non poter essere apprezzato, in una fase di accesa antipolitica, nel ruolo di difensore dell’istituto del vitalizio.
Le sue proposte nascevano da uno studio attento delle situazioni, un modo di operare che ha lasciato tra i tanti amici ed ex colleghi come insegnamento per l’impegno verso la Comunità regionale.