Trieste, 9 mar – “Comunque anche il ricorso a un’impugnativa, allorché tende a regolare nuovi rapporti finanziari tra le Autonomie speciali e lo Stato, è parte di un’interlocuzione più generale tra le Regioni e le Province a Statuto speciale e il Governo nazionale”, ha sottolineato oggi la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani in merito alla notizia che il Consiglio provinciale di Trento ha dato oggi il via libera all’impugnativa contro la legge di Stabilità.
“Siamo peraltro consapevoli – ha aggiunto Serracchiani – che questa partita non si gioca nelle alte aule giudiziarie, bensì su quei Tavoli che già sono stati avviati, ad esempio con il lavoro che sta svolgendo l’apposita Commissione Stato-Regioni speciali sviluppata nel corso del 2015: in quella sede e in quel contesto le Specialità, e quindi lo stesso Friuli Venezia Giulia, dovranno trovare rispondenza e soluzioni”.
“Se dunque il Friuli Venezia Giulia ha deciso di allinearsi con le altre realtà a Statuto speciale, la strada maestra non può che essere quella degli accordi con il Governo centrale in materia di rapporti finanziari”. “Un Tavolo – ha concluso la presidente Serracchiani – che deve ritenersi parte, comunque fondamentale, di quello più ampio che deve svilupparsi nell’ambito delle Riforme costituzionali in atto e del processo di revisione del Titolo V della Costituzione”.
“Questo ricorso – ha dichiarato nel merito il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop – deve inquadrarsi nella più ampia logica della ridefinizione dei rapporti finanziari tra lo Stato e le Autonomie speciali”. “Ciò anche nel percorso della revisione degli Statuti di autonomia e del conseguente istituto dell’intesa che nella Riforma costituzionale, ormai in approvazione, viene a regolare il rapporto tra Stato e Autonomie speciali in un quadro collaborativo ed equamente responsabile”.
“È quindi in questa logica che l’impugnativa si colloca, proprio per anticipare forme di confronto collaborativo e in luogo di decisioni unilaterali, seppur assunte con la condizione di coordinamento di Finanza pubblica, che impediscono l’esercizio della leale collaborazione tra istituzioni della Repubblica”, ha infine rilevato il presidente Iacop.
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