(ACON) Trieste, 3 mag 2017 – RCM/MPB – Il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, affiancato dal presidente del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom FVG), Giovanni Marzini, e dal presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Cristiano Degano, ha incontrato a Trieste una rappresentanza dei lavoratori delle sedi Rai del Friuli Venezia Giulia che, in contemporanea con i colleghi di tutte le sedi Rai d’Italia, stavano tenendo un presidio per salvaguardare i loro posti di lavoro a seguito del pronunciamento della Commissione parlamentare di vigilanza che, un mese fa, ha avallato le paventate intenzioni dell’azienda di comprimere le sedi regionali suggerendo, tra l’altro, forme di collaborazione con l’informazione televisiva locale.
“Contro questa volontà di tagliare, ridurre e ridimensionare drasticamente il compito fino a oggi riconosciuto alle sedi regionali, che maschera interessi e volontà altre – si legge nel comunicato delle organizzazioni sindacali e del Comitato di redazione delle testate giornalistiche italiana e slovena di Rai FVG -, chiediamo al presidente del Consiglio regionale di opporsi fermamente alla programmata cancellazione del servizio pubblico radiotelevisivo e di attivarsi per ottenere il rinnovo della nostra Convenzione Stato/Rai, aggiornata nel contenuto e nel finanziamento”.
Il futuro – hanno fatto sapere Massimo Albanesi, Mirella Iacone, Jan Leopoli, Carlo Morello, Carmine Moscarella, Davide Pavanello e Gunther Suban, intervenuti all’incontro con Iacop – è la trasformazione delle sedi in meri presidi redazionali. Ma non possiamo accettare di essere solo una voce di bilancio di un’azienda, bensì garanzia di pluralità dell’informazione. Oltretutto, in FVG i dati dimostrano che registriamo tra i più alti tassi di gradimento da parte della popolazione, ricambiato anche dal fatto che questa è molto presente con il pagamento del canone.
La convenzione Governo/Rai riferita al Centro di produzione per il FVG – hanno aggiunto i rappresentanti sindacali – è stata prorogata sino a fine aprile 2018, ma questo è lontano dal significare che venga rinnovata nei contenuti. Un vero piano aziendale non esiste, mentre si andrà verso la riduzione degli organici, visto che ci saranno appalti con emittenti e aziende esterne. Ciò significherà soldi sottratti alle sedi regionali e dunque al nostro territorio, a un’informazione attenta alle sue esigenze e peculiarità in primis culturali, linguistiche e di specialità. Oltretutto, gli accordi saranno possibili con realtà televisive che neppure applicano il contratto nazionale dei giornalisti, mentre sfruttano i loro dipendenti.
Ci sarà il depauperamento di una realtà aziendale che ha fatto della cultura delle comunità – hanno ribadito più volte i presenti – un baluardo con trasmissioni dedicate e plurilingue. È necessario, all’opposto, che si arrivi all’autonomia finanziaria del Centro di produzione del FVG, con la tracciabilità di quanto entra e di quanto è speso. La nostra convenzione con il Governo dovrebbe quanto meno ricalcare quanto prevede quella per il Centro di produzione di Trento e Bolzano.
Come coordinatore della Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome – ha garantito il presidente Iacop – solleciterò questa problematica tra i miei colleghi. Quando si ha un patrimonio, si deve fare di tutto per non disperderlo. Le sedi Rai regionali non vanno depotenziate. I rapporti con la Rai e il suo centralismo sono argomento già da anni all’attenzione della politica. La valorizzazione dell’informazione locale è il modo per renderla più corretta, più diffusa e più specializzata. La nostra è una regione che ha bisogno di essere raccontata con una certa sensibilità sulle sue peculiarità locali: lasciare che a raccontarle siano degli esterni significa senza dubbio perdere questa sensibilità.
Il presidente del Corecom FVG, Marzini, ha assicurato che porterà la questione a livello di Coordinamento dei Corecom, ricordando che di riduzione del peso delle sedi Rai si cominciò a parlare già negli anni ’80, quando si sentì l’esigenza di rafforzare la parte commerciale dell’azienda.
Esiste una legge di riforma della Rai del 2015 – ha infine evidenziato il presidente Degano – che attribuisce alle sedi Rai del FVG la funzione di Centri di produzione decentrati per le esigenze di promozione delle culture e degli strumenti linguistici locali, con autonomia finanziaria e contabile. Lo stesso è previsto per le sedi di Aosta e Bolzano, per i quali la legge è già in vigore: bisogna fare in modo che sia applicata anche per Trieste.
Ed è stato approvato anche un ordine del giorno – hanno concluso i sindacalisti – che impegna il Governo a prevedere iniziative per garantire al Centro di produzione decentrato per il FVG piena operatività, anche attraverso l’adeguamento degli strumenti tecnologici, per far crescere la qualità e la quantità dei programmi in lingua italiana, friulana e slovena. Noi abbiamo immaginato di integrare la Convenzione anche prevedendo nuove tecnologie multimediali, a cui per altro la Rai è tenuta ad adeguarsi per legge.
Preoccupazioni e istanze sono state ribadite anche in un successivo incontro con i presidenti dei Gruppi consiliari, con la richiesta alla politica di prendere una posizione a favore della sede RAI.
A esprimere a nome di tutti i capigruppo l’attenzione alle richieste e la condivisione per gli obiettivi indicati dall’ordine del giorno, il presidente del Pd Diego Moretti che ha annunciato la presentazione di una mozione urgente in merito, da votare domani in Aula, per la tutela della sede Rai del Friuli Venezia Giulia e della sua autonomia, sotto tutti i profili, da quello programmatorio a quello gestionale, al pari di altre realtà come Trento e Bolzano.