Congresso Radicali: intervento Iacop su Europa, Regioni e territori

Congresso Radicali: intervento Iacop su Europa, Regioni e territori(ACON) Roma, 30 ott 2017 – COM/AB – Al XVI congresso dei Radicali italiani, in svolgimento all’hotel Ergife di Roma, Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale del FVG e coordinatore della Conferenza dei Consigli regionali italiani ha portato un contributo al dibattito sul tema scelto dal congresso di quest’anno “Stati Uniti d’Europa, una sfida Radicale”, parlando della rappresentanza dei Consigli regionali nell’esperienza italiana e nelle relazioni europee.

Il problema centrale – ha esordito – ruota attorno a come si possa da una parte costruire una consapevolezza della valutazione delle politiche pubbliche e dall’altro come si possa costruire un’Europa non più degli Stati, ma dei popoli, degli incontri e delle contaminazioni, delle esperienze concrete di condivisione e unità.

Il Paese vero, quello che sta nei territori – ha aggiunto Iacop – ha piena consapevolezza che non sono più rinviabili adeguamenti istituzionali ai mutati assetti geopolitici indotti dalla globalizzazione. La risposta deve trovare soluzioni capaci di portare tutto il sistema regionale italiano a fare un passo avanti verso una riorganizzazione degli assetti di governo, di rappresentanza, di amministrazione e di sistemi territoriali che valorizzino tutte le comunità, evitando ogni suggestione secessionista o di piccola patria. Per rinnovare la tenuta e la coesione istituzionale del nostro Paese – ha sostenuto Iacop – dobbiamo ricercare ciò che fa bene alle comunità regionali, perché lo fa contemporaneamente all’intero Paese, perché esalta la responsabilità, promuove la coesione e traguarda a un’Europa casa comune. Per questo la sfida è rinnovare il regionalismo come strumento più prossimo alla capacità di governare i flussi e le dinamiche che vedono i territori protagonisti di cambiamenti profondi, a partire da quelli economici, dunque sociali e dei diritti dei nostri cittadini.

La seconda sfida del regionalismo italiano non può che chiamarsi Europa. Per superare il senso di distanza che troppo spesso i cittadini europei vivono nei confronti dell’Unione è necessario intervenire accorciando le distanze e abbassando i palazzi: le Regioni europee possono diventare quindi un vero e proprio “sportello” dell’Unione, accessibile ai cittadini e quindi iniziare quel processo di riduzione della distanza tra le diverse istituzioni.

Le Regioni europee, in particolare quelle con poteri legislativi – ha concluso Iacop – hanno dunque la responsabilità di portare avanti con forza non solo il progetto di un maggiore coinvolgimento nei processi decisionali all’interno di ciascuno Stato, ma anche l’idea che – in un’Europa così diversa per dimensioni di Paesi e Regioni, aspetti culturali, caratteristiche del tessuto sociale ed economico – sia giunto il momento di pensare a un’istituzione europea con poteri decisionali e rappresentativa del frastagliato sistema regionale europeo.

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