SKOPJE. 12.09.2018. «Per completare positivamente il cammino europeo dei negoziati delle regioni balcaniche occidentali, Albania e Macedonia, e della Turchia sarà fondamentale una stretta collaborazione tra Enti locali e regioni degli Stati membri e dei paesi candidati, quindi altrettanto necessario proseguire sulla strada delle riforme amministrative per raggiungere concretamente gli obiettivi di decentramento». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop che in qualità di relatore del Comitato delle regioni dell’Unione europea ha predisposto il parere sulla “Comunicazione 2018 sulla politica di allargamento dell’UE” della Commissione europea, che, dopo l’incontro del Comitato consultivo misto del Comitato europeo che si è tenuto ieri a Skopje, sottoporrà alla Commissione Civex – cittadinanza governance, affari istituzionali ed esterni del CdR, il prossimo 20 settembre ad Atene.
Nel corso dell’incontro, Iacop ha dunque rinnovato l’interesse del Comitato delle Regioni per l’allargamento dell’Ue alle regioni balcaniche occidentali, Albania e Macedonia, e della Turchia: «Se da un lato vi è il rammarico dovuto al fatto che nei Balcani occidentali si è assistito a un allentamento dell’azione riformista orientata all’adesione all’Ue, dall’altro il Comitato delle Regioni assicura la massima disponibilità a operare di concerto con le altre istituzioni dell’Ue per sostenere il percorso di preparazione e futura adesione dei paesi candidati e dei potenziali candidati».
Iacop ha quindi sottolineato che «il Comitato ritiene che i paesi candidati e i potenziali candidati debbano rafforzare le proprie strategie di decentramento amministrativo in un’ottica di concreta sussidiarietà. A questo riguardo è certo che l’attuazione delle riforme non può avvenire a livello locale se non accompagnato da adeguate risorse finanziarie e da strumenti di assistenza concreta.
Determinante sarà l’intervento degli Enti regionali e locali che possono, in virtù del rapporto diretto con la popolazione, comunicare efficacemente i vantaggi dell’adesione all’Ue e far conoscere i benefici e le risorse che l’UE mette a disposizione di tutti i cittadini europei, anche nei paesi candidati e nei potenziali candidati».