TRIESTE. 20.08.19. «L’agenda è vuota, i problemi da risolvere molti e il centrodestra, dopo le battute sulle ferie, sembra ancora immerso nelle vacanze agostane. Noi restiamo in attesa delle proposte sui temi fondamentali, più volte annunciati e mai visti in concreto, come l’economia, la sanità e gli enti locali». A dirlo sono i consiglieri regionali del Pd che ieri si sono confrontanti in una riunione di gruppo nella sede della Regione di Udine.
«Abbiamo ascoltato a lungo gli annunci di riforme e interventi su varie materie, poi gli attacchi sulle ferie con la sfida a lavorare in pieno agosto. Ma di risultati concreti se ne vedono ben pochi e anche ieri, di leghisti in giro non se ne sono visti molti» attaccano i consiglieri dem.
Secondo il capogruppo Sergio Bolzonello «le preoccupazioni partono dalla situazione di stagnazione economica del Paese. Oggi, l’allarme arriva dal presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, che conferma che “ci sono segnali che arrivano dalla produzione industriale, piuttosto che dal Pil, che vanno nella direzione di una stagnazione”. Questo conferma che su temi come export e manifatturiero serve una risposta pronta anche nella nostra regione. Non si vive di solo turismo, dove peraltro risulta un calo, ma sono necessarie contromanovre e auspichiamo di vederle presto. Anche al comparto dell’artigianato, che con la forte emorragia di imprese, è necessario dare un segnale. Ora che anche i vertici delle direzioni sono stati cambiati, attendiamo di vedere quali saranno le soluzioni per un sistema che, rispetto ai numeri dei cinque anni precedenti, sta regredendo». Tra le problematiche segnalate dai dem c’è anche la sanità: «Da tempo Lega e centrodestra in generale giocano alle tre carte con i numeri della Sanità – sostiene Mariagrazia Santoro – per nascondere tutto quello che serve e che non hanno fatto. Ci sono diverse questioni rilevanti sulle quali servono risposte: i conti sono peggiorati, con i bilanci delle aziende in deficit, la situazione incerta della dirigenza che ha la forte responsabilità di guida del sistema. E poi non ci convince affatto la riorganizzazione della rete ospedaliera, a partire dallo spostamento dei punti nascita. Su molte cose serve un chiarimento, per questo abbiamo chiesto la convocazione della commissione per audire presidente e assessore competente». Proprio sui lavori della commissione, Diego Moretti sottolinea che «le audizioni sono ferme da mesi, come quella in seconda sulle attività produttive o in quarta sulla centrale A2a di Monfalcone». Infine, un nodo da sciogliere è quello degli enti locali: «Della riforma non abbiamo notizie – sostiene Franco Iacop – non c’è alcuna ipotesi concreta sulla riorganizzazione post Uti. Resta ancora sullo sfondo l’annuncio della riedizione delle Province, proprio quando emergono dati dai quali si desume un’effettivo risparmio nella abolizione dell’ente intermedio. Riteniamo quanto mai opportuna una riflessione e un confronto autentico, privo di pregiudizi a differenza di come, finora, si è articolato il dibattito».