TRIESTE 04.03.21 «La strada della cooperazione con le realtà turistiche oltre confine, come Carinzia e Slovenia, è una positiva e lodevole esperienza. Ma se da un lato evidenzia strategie consolidate di collaborazione tra regioni, dall’altra pone in evidenza il rischio differenziale che esiste tra i territori. Il comparto turistico del Fvg, schiacciato dalle conseguenze dell’emergenza covid, è privo di una visione pragmatica e strategica e incapace di andare oltre una gestione che pare affidarsi al caso». Commenta così il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop, la conferenza “10 Anni di Cooperazione tra Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia” che si è tenuta oggi in modalità telematica e alla quale hanno preso parte i vertici degli enti turistici, Christian Kresse, direttore generale della Kärnten Werbung, Maja Pak, direttore generale di Slovenian Tourist Board e Lucio Gomiero, direttore generale di PromoTurismoFvg.
«Come appreso in conferenza dal direttore Gomiero le aspettative del Fvg sono quelle di arrivare, come minimo, ai risultati dello scorso anno dove, nel periodo post lockdown, si è registrato un recupero in primis in montagna e in parte nelle nostre località balneari. Questo però rappresenta un risultato minimo. Inoltre al di là delle intenzioni, quello che è emerso chiaramente, soprattutto in confronto all’azione di Carinzia e Slovenia, è la mancanza di una concreta strategia turistica che sappia dare risposte nuove rispetto ai cambi di paradigmi innescati dalla crisi pandemica. Se da una parte condividiamo appieno la scelta regionale di puntare anche sulla sicurezza sanitaria della nostra offerta turistica, constatiamo che le azioni sono sempre teoriche: in Slovenia è stata già lanciata una certificazione “Green&Safe”, un’attestazione per le strutture ricettive che in Fvg suggeriamo da tempo, ma che ancora manca». Inoltre, continua Iacop, «registriamo ancora l’assenza completa di una strategia di supporto al nostro comparto di città d’arte e piccoli centri che sono stati completamente abbandonati al loro destino. Oggi più che mai, dovrebbero essere centrali nella strategia turistica regionale e in rete con le realtà confinanti basate sul turismo slow, famigliare e nella valorizzazione delle peculiarità del nostro comune patrimonio culturale, architettonico, paesaggistico ed enogastronomico. Queste occasioni fanno parte sicuramente di scambi di buone prassi, ma sono la dimostrazione evidente che PromoturismoFvg non riesce ancora a incidere con cambi di passo radicali e concreti, unici strumenti per dare quel necessario e indispensabile supporto al comparto turistico nella sua intera dimensione».