«Mentre altre Regioni “aggrediscono” il mercato, qui non si punta oltre i confini regionali»
TRIESTE 07.05.21 «Mentre altre regioni italiane sono pronte ai blocchi di partenza per la prossima stagione estiva, con interessanti proposte per accaparrarsi più turisti possibili, il Fvg ripropone minestre riscaldate prive di incisività. Il comparto turistico del Fvg, schiacciato più di altri dalle conseguenze dell’emergenza covid, è privo di una visione pragmatica e strategica e incapace di una gestione che possa coinvolgere i turisti extraregionali». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop commentando la situazione del comparto turistico regionale e le relativa azioni da parte della Regione Fvg.
«In vista della prossima stagione estiva il Fvg deve fare i conti con regioni attrezzate per incrementare le proprie quote di turismo. Come il Piemonte che ha confermato i voucher che prevedono la possibilità di triplicare il soggiorno, acquistando la prima notte. Nelle strutture che aderiscono all’offerta (valida fino a fine 2021) 2 notti su 3 sono gratis. La Regione Sicilia ha avviato la promozione 1 notte gratis, ogni 3 notti confermate, con la sua azienda di promozione turistica See Sicily a cui si associa una serie di importanti di benefit a favore del turista». Inoltre, continua Iacop, «sempre dal Piemonte registriamo una grande lungimiranza in progetti come “Holiday Working”, un invito ai paesi freddi “Venite a lavorare qui”. A fronte di queste e altre iniziative, ci si chiede dove si colloca la promozione locale. Sembra che ci si limiti a percorrere la strada “dell’auto attestazione di ottimismo”, di cui l’assessore Bini è un forte sostenitore, e sull’annunciato, ma ancora non concreto, obiettivo del voucher TUReSTA che oltre ad avere un’operatività parziale è solo limitato a nostri cittadini e non incoraggia un turismo extraregionale. Senza contare l’assenza del Fvg dai media nazionali e di prossimità internazionale come Slovenia e Austria». Secondo Iacop «non è pensabile continuare con una strategia di promozione, che significa dare concretezza di lavoro a migliaia di operatori, sulla base di presunzioni teoriche di ottimismo, ma servono azioni concrete per tradurre le intenzioni con pernottamenti veri. Infine – conclude – è necessaria una flessibilità: la chiusura dell’assessore Riccardi rispetto alla richiesta di compartecipazione ai costi che i turisti devono sostenere per realizzare i tamponi richiesti per il rientro nel proprio Paese, come accade in altri Stati, non convince. Serve la capacità di trovare strumenti adeguati perché i flussi turistici esteri non aspettano le nostre norme».